Characterization of α-glucosidase inhibitory constituents of the fruiting body of lion’s mane mushroom (Hericium erinaceus) – Seul Ki Lee & Al.
Esperimento: in vitro (colture cellulari)
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I ricercatori hanno studiato le proprietà antidiabetiche del fungo Hericium erinaceus. Sono stati isolati 10 composti, di cui 4 nuovi, che inibiscono l’attività dell’α-glucosidasi, un enzima che scompone i carboidrati. I composti più attivi erano l’erinacenolo D, il 4-[3′,7′-dimetil-2′,6′-ottadienil]-2-formil-3-idrossi-5-metossibenzilalcol, l’hericene A, l’hericene D e l’hericenone D. È stata anche utilizzata la modellizzazione molecolare per capire come questi composti interagiscono con l’α-glucosidasi.

I risultati suggeriscono che Hericium erinaceus potrebbe essere un potenziale trattamento naturale per il diabete. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e valutare la sicurezza e l’efficacia del fungo sull’uomo.

Antihyperglycaemic and organic protective effects on pancreas, liver and kidney by polysaccharides from Hericium erinaceus SG-02 in streptozotocin-induced diabetic mice – Chen Zhang & Al.
Esperimento: in vivo (mus musculus – topo)
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I polisaccaridi (zuccheri complessi) di Hericium erinaceus (HEPS) potrebbero aiutare a trattare il diabete e le sue complicanze. In uno studio su topi diabetici, gli HEPS hanno ridotto i livelli di glucosio nel sangue e i marker di danno d’organo (pancreas, fegato, reni). Gli HEPS hanno anche migliorato l’attività degli enzimi antiossidanti, che proteggono le cellule dai danni. Questi risultati suggeriscono che gli HEPS potrebbero essere un trattamento naturale efficace per il diabete e le sue complicanze.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e valutare la sicurezza e l’efficacia sull’uomo.

Erinacerins C-L, isoindolin-1-ones with α-glucosidase inhibitory activity from cultures of the medicinal mushroom Hericium erinaceus – Kai Wang & Al.
Esperimento: in vitro (colture cellulari)
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Questo studio ha scoperto nuovi composti, chiamati erinacerine C-L, nei corpi fruttiferi di Hericium erinaceus. I ricercatori ne hanno determinato la struttura e testato l’attività inibitoria verso l’enzima α-glucosidasi. I risultati suggeriscono che questi composti potrebbero essere utilizzati per trattare malattie legate all’α-glucosidasi, come il diabete di tipo 2.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e valutare la sicurezza e l’efficacia delle erinacerine C-L (1-10) nell’uomo.

Antihyperglycemic and antihyperlipidemic activities of aqueous extract of Hericium erinaceus in experimental diabetic rats – Bin Liang & Al.
Esperimento: in vivo (ratus norvegicus – ratto)
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Lo studio ha esaminato gli effetti dell’estratto acquoso di Hericium erinaceus (AEHE) su ratti diabetici indotti da streptozotocina (STZ). I risultati hanno mostrato che la somministrazione di AEHE per 28 giorni ha portato a una significativa diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue e a un aumento significativo dei livelli di insulina nei ratti diabetici. AEHE ha anche migliorato i disturbi lipidici e aumentato l’attività antiossidante nel fegato. I risultati suggeriscono che AEHE può avere proprietà ipoglicemizzanti, ipolipidemizzanti e antiossidanti nei ratti diabetici indotti da STZ.

Protective Effect of Ethanol Extracts of Hericium erinaceus on Alloxan-Induced Diabetic Neuropathic Pain in Rat – Zhang Yi & Al.
Esperimento: in vivo (ratus norvegicus – ratto)
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Questo studio ha mostrato che gli estratti di Hericium erinaceus (HEE) possono alleviare il dolore neuropatico (dolore ai nervi comune nei diabetici) nei ratti diabetici. I ratti diabetici hanno ricevuto HEE per via orale per 6 settimane. Dopo il trattamento, i ratti diabetici hanno provato meno dolore e i loro livelli di zucchero nel sangue sono diminuiti. I ricercatori ritengono che gli HEE possano agire anche come antiossidanti.
Questo studio è promettente, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati nell’uomo.

NGF-withdrawal induces apoptosis in pancreatic beta cells in vitro – D. Pierucci & Al.
Esperimento: in vitro (colture cellulari)
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La deprivazione del fattore di crescita nervoso (NGF) induce apoptosi nelle cellule beta pancreatiche in vitro.

Uno studio ha mostrato che la rimozione del NGF, una sostanza che aiuta la sopravvivenza delle cellule beta pancreatiche, può indurre l’apoptosi, ovvero la morte cellulare, in queste cellule. Lo studio è stato condotto su colture di cellule beta pancreatiche umane e di topo.

I ricercatori hanno scoperto che la rimozione del NGF inibiva una via di segnalazione cellulare che aiuta la sopravvivenza delle cellule beta (la via PI3K/AKT/Bad). La deprivazione di NGF ha anche attivato un’altra via di segnalazione cellulare coinvolta nell’apoptosi, la via JNK.

I risultati suggeriscono che il NGF è importante per la sopravvivenza delle cellule beta pancreatiche. La deprivazione di NGF potrebbe essere un fattore che contribuisce allo sviluppo del diabete di tipo 1, una malattia in cui le cellule beta pancreatiche vengono distrutte.

Poiché Hericium erinaceus attiva la produzione di NGF, è molto probabile che abbia un effetto protettivo sul pancreas. Ovviamente, sono necessari ulteriori studi per dimostrarlo.